Il beneficio netto del gruppo farmaceutico ha raggiunto 12,3 miliardi di euro contro 2,8 miliardi di euro un anno prima, ovvero una progressione di circa il 340%. Un guadagno per gli azionisti dell’azienda, in parte dovuto dalla vendita delle proprie azioni nel suo partner Renegeron, una biotech americana che sviluppa degli anticorpi di sintesi utilizzati contro il Covid.
Il gigante farmaceutico francese Sanofi proporrà un dividendo in rialzo dopo aver pubblicato recentemente un beneficio netto in forte progressione nel 2020, rinvigorita dalla vendita delle sue azioni Renegeron. Nel dettaglio, il beneficio netto del laboratorio – che si trova sotto una forte critica per il ritardo del suo vaccino anti Covid, e le sue soppressioni di posti di lavoro nella ricerca – ha raggiunto 12,3 miliardi di euro contro 2,8 miliardi di euro l’anno precedente, ovvero una progressione di circa il 340%. Per ricordare, Sanofi aveva distribuito un po’ più di 4 miliardi di euro di dividendi nel 2020, già in rialzo rispetto al 2019.
Tutto ciò include una plusvalenza di più di 7 miliardi di euro, per la vendita delle sue azioni nel suo partner Renegeron, una biotech americana che sviluppa degli anticorpi di sintesi utilizzati contro il Covid, e di cui ha beneficiato l’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il consiglio d’amministrazione del gruppo proporrà un dividendo in rialzo a 3,20 euro, che rappresenterà un versamento di più di quattro miliardi di euro nei confronti dei suoi azionisti.
Il beneficio netto delle attività, che esclude certi elementi eccezionali ed è privilegiato dal gruppo, mostra, lui, un rialzo del 4,2% (+9,6%, a tassi di cambio costanti), a 7,35 miliardi di euro. Il beneficio netto per azione delle attività (BNPA), altro indicatore chiave per il gruppo, raggiunge i 5,86 euro, ovvero un innalzamento del 9,2%, a tassi di cambio costanti (+3,9% in monete correnti), una cifra più elevata che in anticipo. Fine ottobre, Sanofi aveva rilevato il suo obiettivo ed indicato attendersi una crescita tra il 7% e l’8% per il 2020.
La performance della vendita dei vaccini influenzali
L’anno scorso, il gigante farmaceutico ha registrato una cifra d’affari di 36,04 miliardi di euro, in rialzo del 3,3%, a tassi di scambio costanti (ma quasi stabile a tassi di cambio correnti). Si tratta di vendite meno elevate di quanto attese, da un consenso di analisti interrogati da Factset. I vaccini sono stati particolarmente portanti, con una progressione del 8,8%, a quasi 6 miliardi di euro. In un contesto di pandemia, i vaccini contro l’influenza hanno visto le loro vendite balzare di circa il 38%, mentre quelli per meglio preparare il proprio viaggio, sono all’inverso crollati del 40%. Oltre a questa divisione, Sanofi ha continuato ad essere sostenuta per la crescita del suo prodotto faro Dupixent (+74% a 3,5 miliardi di euro), sviluppato in collaborazione con Renegeron, per il quale egli anticipa, a termine, più di 10 miliardi di euro di cifra d’affari.
Le vendite della medicina generale (diabete e problematiche cardiovascolari) hanno al contrario proseguito il loro declino (da -7,6 a -14,7 miliardi di euro), penalizzati in parte dall’abbassamento della vendita di trattamento per il diabete negli Stati Uniti ed in Cina. La divisione “sanità – grande pubblico” (che comprende il Doliprane), ha, essa, diminuito del 1,9%, a circa 4,4 miliardi di euro, propriamente in ragione di una debole stagione di tosse ed influenza. Certi che Sanofi produrrà il miglior vaccino anti-Covid possibile, con questi risultati, restiamo in attesa; ve ne è il bisogno.
