Marina Iodice
Molti aspettano la Festa dei lavoratori per approfittare delle prime giornate di sole, in Francia invece è andata diversamente. Secondo la Confédération Générale du travail (CGT), 2,3 milioni di francesi si sono infatti riuniti a place de la République, a Parigi, per manifestare.
Un evento che non passa inosservato. In effetti, risulta essere la prima volta che i sindacati si riuniscono per protestare insieme, dopo il 2009. Una giornata di mobilitazione per la riforma delle proteste, la tredicesima dall’inizio dell’anno, segnata anch’essa da scontri violenti. Sono infatti stati riportati 108 feriti, uno dei quali sembrerebbe gravemente ustionato a causa di un cocktail Molotov.
Il Consiglio Costituzionale si è espresso al riguardo richiedendo che i «Sages», i nove membri del consiglio sopracitato, siano presenti mercoledì 3 maggio per pronunciarsi sulla seconda richiesta di un Référendum d’initiative partagée (RIP). La prima era stata sottomessa venerdì 14 aprile, la quale era però stata rifiutata.
Un vero e proprio colpo di scena nel caso in cui si azionasse poiché consentirebbe al popolo di instaurare un dialogo con i gruppi al potere. Procedura che permette di organizzare un referendum su una proposta di legge, il RIP sulla riforma delle pensioni dichiara in effetti che l’età legale per andare in pensione non può superare i 62 anni. Una svolta che si trova nelle mani del Consiglio Costituzionale, il quale aveva peraltro respinto la prima richiesta.
Un’altra data si prospetta però importante. L’8 giugno, il gruppo parlamentare dell’Assemblea nazionale francese, le groupe LIOT (Libertés, indépendants, outre-mer et territoires), fondato nel 2018, proporrà un progetto di legge per revocare la riforma delle pensioni.
