La trasformazione della Borsa del Commercio, come scrigno della collezione François Pinault, è costata 160 milioni di euro. L’uomo d’affari di 84 anni, dovrà attendere ancora per l’apertura, causa crisi Covid, ma tutto fa ben sperare per un’ennesima conferma del rapporto molto stretto tra il mondo della cultura e la città di Parigi.
Il museo d’arte contemporanea di François Pinault alla Borsa del Commercio di Parigi, aprirà prossimamente al pubblico, dopo due prime stime, la prima verso metà giugno 2020 e la seconda prevista per il 23 gennaio 2021. Inizialmente prevista per la primavera 2021, tutti gli appassionati e cultori della materia sono in fermento, nell’attesa di quest’apertura, che darà ulteriore lustro e prestigio alla città di Parigi.
Crisi pandemica ed apertura
“Il cantiere nei suoi piccoli dettagli è consegnato”, le opere sono state messe in condizione di essere esposte dal mese di novembre, giustamente ci si chiede perché privarne il pubblico francese per ancora molto tempo. L’unica ragione, è purtroppo quella che ancora non si può decifrare, la pandemia. Jean-Jacques Aillagon, Direttore Generale della Pinault Collection, SAS che controlla inoltre i musei del collezionatore a Venezia (il palazzo Grassi e La Punta Dogana) e la sua residenza d’artisti a Lens, in ottobre aveva lanciato una dichiarazione molto sentita, per dare “un segnale positivo di confidenza, sostenere il mondo dell’arte, partecipare al riavvio culturale iniziato per i musei pubblici, le fondazioni private, le gallerie”. In attesa di sapere quali saranno le misure decise dal Primo Ministro, Jean Castex, in data di oggi, limitiamoci a comprendere perché e come quest’opera farà arricchire il panorama culturale francese.
Erano previste numerose visite a porte aperte; le dieci gallerie d’esposizione, l’auditorium di 284 posti, gli spazi d’accoglienza e di mediazione…i 6.800 metri quadrati saranno investiti dalle opere di ogni tipo della collezione: pittura, scultura, installazione, foto, video, opere sonore, performance. Ed anche un ristorante, conferito all’estro dello chef stellato Michel Bras, vedrà luce battente.
Rinascita
François Pinault dice rallegrarsi di come “l’apertura della Borsa del Commercio, possa arricchire il paesaggio europeo delle istituzioni che si consacrano alla presentazione dell’arte del nostro tempo e [di come] possa contribuire, dopo la dura annata 2020 che ha attraversato la Francia ed il mondo, alla rinascita della vita culturale di Parigi”. Il padre di François-Henri Pinault, patron del gigante del lusso Kering, prosegue ancora con le sue esposizioni a Venezia.
“Si tratta di un’esperienza patrimoniale, architetturale, ed artistica, che attende il visitatore”, afferma Jean-Jacques Aillagon. Il palazzo conserva tracce della sua storia attraverso i secoli, in quanto mercato del grano e Borsa del Commercio. La sua trasformazione in museo, iniziata nel giugno 2017, sotto la guida dell’architetto Tadao Ando, è costata 160 milioni di euro, nel rispetto della prima ossatura metallica di Francia, delle pitture ornanti il soffitto, o della sua scala a doppia rivolta, come a Chambord. La mobilia è stata immaginata dai celebri designers Bouroullec. Solo la sistemazione dei dintorni dell’edificio circolare, preso in carico dalla città di Parigi, non è ancora terminata.
La collezione Pinault, creata da più di 40 anni, conta non meno di 10.000 opere degli anni ’60 fino ai giorni nostri, composte da 380 artisti da tutti i continenti, tra cui Jeff Koons, Damien Hirst, Martial Raysse, Philippe Parreno…essa è oggetto di più di 1.300 prestiti a musei di tutto il mondo a partire dal 2013, ed ha attirato nei suoi siti veneziani, più di 3 milioni di visitatori, dal 2006. Le carte ci sono tutte, per continuare l’opera di rinnovamento di questa città.
