Inaugurato durante l’esposizione universale del 1900, il monumento parigino, debutta la sua rinnovazione in vista dei Giochi olimpici del 2024. L’insieme dei lavori ha una stima pari a 466 milioni di euro.
Si trattava di riprendere una volta per tutte, queste monumentali scuderie d’Augia. Finite le fiere, le sfilate e le esposizioni: il Grand Palais, alto luogo delle arti e delle scienze da 120 anni, nel cuore di Parigi, inizia venerdì il suo gran cantiere di rinnovazione. Il complesso classificato monumento storico, formato da tre palazzi costruiti per l’esposizione universale del 1900, riaprirà parzialmente durante la primavera 2024 (ovvero per quanto riguarda la nef, la navata, spazio centrale del Grand Palais, e le gallerie adiacenti). La riapertura completa del Grand Palais, è attesa per la primavera 2025.
Deciso 10 anni fa, in ragione delle profonde degradazioni, il cantiere è stato revisionato fine 2020 per un concetto “più sobrio ed ecologico”, dietro la richiesta del ministero della Cultura. Abbattimento di muri e tramezzi, sicurezza incendiaria, accessibilità, restaurazione dei tetti avviata nel 2016 (20.000 m2 su di una superficie di 35.000 m2), climatizzazione, nuovi percorsi…l’insieme dei lavori sono finanziati da un investimento pari a 466 milioni di euro -finanziati da sovvenzioni, un prestito e del mecenatismo – approvato nel 2016.
Tra i più costosi lavori sul piano iniziale, l’escavazione di migliaia di metri quadri, sotto la navata, è stata abbandonata. “Vi erano dei rischi molto forti incrociando una zona inondabile. Il progetto precedente rompeva molte cose. Ed ora l’esistente, potevamo mantenere la stessa superficie”, ha spiegato all’AFP Emmanuel Marcovitch, direttore generale delegato della Riunione dei musei nazionali-Grand Palais, assegnataria dell’insieme dei palazzi. Un “Grand Palais effimero”, è edificato dall’architetto Jean-Michel Wilmotte presso gli Champs des Mars, fino a quando la navata potrà accogliere nel 2024 delle prove dei Giochi olimpici, fiere e sfilate, sotto la più grande vetrata d’Europa dalle eleganti armature verdi reseda. Per le esposizioni al Palais d’Antin, che ospita dal 1937 il “Palais de la Decouverte”, un’altra struttura effimera, “les Étincelles”, aprirà nel 15° municipio di Parigi.
Verrà rimosso tutto ciò che non risulta più interessante
Simbolo di una compartimentazione così assurda che rudimentaria, separante le gallerie nazionali del Grand Palais dagli spazi del Palais de la decouverte, una catena di biciclette chiudeva ancora recentemente una porta dimenticata dell’istituzione pubblica, dipendente dell’Universcience. “Si potrebbe esporre questa vecchia catena come ricordo”, ha scherzato lo storico d’arte belga Chris Dercon, alla testa della RMN-Grand Palais, dal 2019. Le due entità museali, sopravvivranno, “ma una più grande porosità, sarà stabilita tra arte e scienza, ed i loro pubblici rispettivi”, ha sperato François Quéré, direttore generale delegato aggiunto di Universcience. Uno spazio libero di 5.000 m2, collegherà temporaneamente gli Champs-Élysées e gli argini della Senna: un’entrata unica permetterà al visitatore di deambulare gratuitamente, approfittando di eventi culturali senza acquisire il biglietto. “Toglieremo tutto ciò che non è interessante. Questo palazzo era stato diviso, durante gli anni ’60, fino a sedici occupanti”, che avevano degli uffici, sottolinea Chris Dercon. Il progetto permetterà anche di ritrovare la sua “architettura di luce”, ha egli aggiunto.
Disegnando le volte del palazzo d’Antin, Christelle Linck, responsabile della comunicazione d’Universcience, ha mostrato le usure del tempo: “Esse sono sotto rete, degli elementi di muratura cadono. I paramenti, sono macchiati. L’acqua si infiltra tra i vetri”. Dappertutto, degli spazi espositivi, vanno ad esser riconquistati. Una Galleria dei bambini, ludica, sarà pianificata sotto la Rotonda d’Antin, nella collocazione dell’ex maneggio dei cavalli. Intorno alla navata, ci sono 3.700 m2 di balconi restaurati, che saranno resi al pubblico. E una lastra termica e dei filtri sotto la vetrata, eviteranno il freddo ed il caldo eccessivo. Una capacità d’accoglienza aumentata del 60%, grazie alla sistemazione delle uscite di sicurezza, è ciò che guadagnerà la navata di 13.500 m2, dove 9.000 persone potranno in futuro incontrarsi, contro 5.600, prima della pandemia. Una necessità, in previsione dell’affluenza ai Giochi olimpici del 2024.
Anche all’esterno, le Grand Palais, ha avviato il suo lifting. I giardini nei dintorni, saranno riadattati. Se da una parte alcune statue erano scomparse, rubate, ed altre cadevano a pezzi, con il rischio di ferire i passanti, da un’altra parte, si può annoverare come tutto ciò, sotto di una rete dal 2018, sarà restaurato. Sarà fatto appello a dei creatori contemporanei per restaurare quelle mancanti.
