Aviva ha annunciato questa mattina la cessione delle proprie attività in Francia a l’assicuratore Aéma Groupe (Macif), per 3,2 miliardi di euro, in contanti. L’operazione dovrà terminarsi da qui alla fine dell’anno. Il gigante britannico dell’assicurazione ha indicato che questa cessione rinforzerebbe significativamente la sua tesoreria ed offrirebbe una creazione di valore considerevole ai suoi azionisti.
Il gruppo Aéma, nato dall’avvicinamento degli assicuratori mutualisti Macif e Aésio, ha annunciato martedì, esser entrato in negoziazione esclusiva con l’assicuratore britannico Aviva, per riacquisire il suo ramo francese, per la cifra di 3,2 miliardi di euro. “Aéma Groupe ha manifestato il suo interesse per il riacquisto di Aviva France, ed ha depositato un’offerta bloccata attraverso la sua affiliata Macif”, indica un comunicato del gruppo. “Dopo numerose settimane di lavoro comune, i due gruppi hanno deciso di entrare in negoziazione esclusiva”, precisa Aéma che si appoggerà sui suoi “fondi propri”, così come attraverso una “remissione del debito”, per finanziare l’operazione.
Estendere l’offerta dei servizi di Aéma
Questo progetto di riacquisto si inscrive nel quadro della strategia di Aéma che si augura “diventare un attore di referenza del mercato dell’assicurazione in Francia”. Aviva France ha realizzato un beneficio netto di 335 milioni di euro nel 2019, per una cifra d’affari di 7,8 miliardi di euro. Quest’entità che conta 4.200 collaboratori, si appoggia ugualmente su di una rete di distribuzione composta da circa un migliaio di agenti, ed un numero di intermediari partner in egual misura.
Quest’attore generalista dell’assicurazione, gioisce “di posizioni forti nel risparmio pensionistico, nel mercato dell’assicurazione ramo danni, della previdenza, dell’assicurazione sulla salute, della gestione di attivi, così come sull’assicurazione dei professionisti”, sottolinea il comunicato. L’operazione darà la nascita ad uno “dei cinque primi gruppi d’assicurazione in Francia”, con una cifra d’affari che dovrebbe essere pari a 16 miliardi di euro.
