Attualità

Eccezionale scoperta acheologica a Parigi: trovate 50 sepolture appartenenti alla città della Gallia romana

Archeologia Francia

Marina Iodice

Nei pressi della stazione Port Royal a Parigi sono state scoperte cinquanta tombe appartenenti alla città della Gallia romana, Lutezia, l’antenata dell’attuale Parigi, Rinvenute nella più grande necropoli gallo-romana, la città antica prese il nuovo nome nel 360. 

Poco è rimasto della necropoli. Si possono infatti ammirare alcuni resti conservati al Musée de Cluny situato nel quartiere latino di Parigi. Eppure, ad oggi sono state individuate cinquanta sepolture di uomini, donne e bambini attribuite al II secolo. Una vera e propria necropoli al sud della città antica lungo il cardo maximus (odierna rue Saint-Jacques). 

Un lavoro durato quasi due mesi, dal 3 marzo al 28 aprile 2023, e portato a termine grazie agli archeologi dell’Institut national de recherches archéologiques préventives (Inrap). 

400 tombe appartenenti alla necropoli di Lutezia erano già emerse nel XIX° secolo, portate alla luce dall’archeologo francese Théodore Vacquer, oggi conservate nel musée Carnavalet.  

Oltre agli scheletri dei defunti, sono stati ritrovati degli oggetti come stoviglie, tra cui rientrano recipienti in ceramica, e scarpe. «In alcune tombe sono state trovate diverse paia di scarpe. Un defunto aveva non meno di cinque paia di scarpe al suo fianco, probabilmente per scopi rituali» commenta Camille Colonna, archeologa e antropologa responsabile del sito.

Gli scavi e il materiale ritrovato sono stati spediti al centro di ricerca archeologica dell’Inrap e verranno esaminati per conoscerne la data di sepoltura ma anche per capire l’organizzazione della città antica, la quale risulta diversa dagli attuali cimiteri. 

Una scoperta inedita e inaspettata che ha contribuito ad estendere il territorio della necropoli. Ha permesso di «allargare il confine occidentale presumibilmente stabilito di questa necropoli rispetto alla necropoli sud di Lutezia» spiega Camille Colonna. «Non avevamo mai messo le mani sui resti di questa necropoli dopo i cantieri Haussmann» aggiunge l’archeologa.

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