A causa dell’enorme spesa a tutela di imprese e dipendenti, il deficit francese è aumentato di 85 miliardi di euro, passando da quasi 93 miliardi dello scorso anno a 178,2 miliardi di euro per il 2020.
Il deficit dello Stato francese è quasi raddoppiato l’anno scorso, segnato dalla crisi sanitaria e dalla considerevole spesa mobilitata dal governo per sostenere l’economia. La crisi e i mezzi dispiegati dallo Stato si traducono nel più alto deficit di bilancio della storia contemporanea della Francia : questo è quanto affermato da Bruno Le Maire in un’audizione della commissione Finanze all’Assemblea nazionale. Il deficit pubblico – al di fuori dell’ambito degli enti locali e previdenziali – è passato dai quasi 93 miliardi dello scorso anno a 178,2 miliardi di euro quest’anno. In particolare, si tratta d 30 miliardi di euro in più rispetto al deficit registrato nel 2009 durante la crisi finanziaria.
42 miliardi di euro per sostenere le misure di emergenza
Secondo i dati di Bercy, per far fronte all’epidemia, lo stato ha impegnato altri 44,1 miliardi di dollari, di cui 41,8 miliardi di dollari di spesa di emergenza, ripartiti come segue:
- 17,8 miliardi per la disoccupazione parziale,
- 12 miliardi per il fondo di solidarietà,
- 4 miliardi per finanziare esenzioni dai contributi sociali
- 8 miliardi di sostegno alle imprese pubbliche (SNCF e Air France principalmente).
Il ministro dei Conti pubblici Olivier Dussopt ha poi sottolineato come con il calo dell’attività economica, anche il bilancio dello Stato abbia subito un deficit di 37,1 miliardi di euro di entrate rispetto alle previsioni.
Ricavi inferiori alle attese
Secondo Bercy, il deficit è di 12,2 miliardi di euro per l’Iva, 11,9 miliardi per l’imposta sulle società, 5,7 miliardi per l’imposta sui carburanti (CIPE) e circa 1,5 miliardi per l’imposta sul reddito. Il rapporto di Bercy sottolinea che il relativo mantenimento del gettito dell’imposta sul reddito (-2%) illustra lo sforzo dello Stato di “proteggere” il potere d’acquisto dei francesi.
Tuttavia, questa perdita di entrate è inferiore a quanto il governo aveva previsto durante la crisi, principalmente perché il secondo lockdown ha penalizzato meno di quanto previsto l’economia francese.
