Le previsioni dell’INSEE per il secondo trimestre sono state riviste, con un calo del PIL del 17% invece del 20%. L’accelerazione della fine del lockdown in Francia ha permesso di rilanciare alcuni settori meglio del previsto.
La Francia è ottimista. L’INSEE, l’istituto nazionale di statistica francese, ha pubblicato nuovi dati. È emerso che l’evoluzione trimestrale del PIL francese nel secondo trimestre del 2020 sarà del -17% (rispetto al -20% stimato nel Punto Congiuntura del 27 maggio, e dopo il -5,3% del primo trimestre). Nel dettaglio, la perdita di attività economica rispetto ad una situazione “normale” sarebbe stata del 29% in aprile, poi del 22% in maggio, e si limiterebbe al 12% in giugno.
Risultati ottimistici
“Dopo il mese di aprile, che passerà alla storia come uno dei mesi peggiori di sempre per l’economia francese in tempo di pace, la ripresa economica è stata molto chiara da metà maggio”, ha affermato in conferenza stampa Julien Pouget, capo del riparto congiuntura dell’INSEE. Un segno che i tempi sono cambiati con il ritorno dei francesi a una vita un po’ più normale, dopo la fine del lockdown l’11 maggio. Tuttavia, i dati dipingono un quadro misto delle modalità della ripresa: non tutti gli indicatori stanno tornando alla normalità allo stesso modo. Ad esempio, alla fine di maggio, mentre la perdita di attività economica sarebbe stata pari a un quinto dei livelli pre-crisi, il pendolarismo per motivi di lavoro, stimato con i dati della telefonia mobile, sarebbe rimasto del 40% al di sotto del livello pre-crisi.
Il futuro rimane incerto
Secondo l’INSEE, non si può dire con certezza quando l’economia tornerà normale. Infatti, ancora si devono valutare le conseguenze precise dei protocolli sanitari sulla produttività delle imprese, e la risalita dei consumi potrebbe rapidamente dissiparsi con la cautela che esprimono i francesi nei confronti dell’atteso aumento della disoccupazione. Un mezzo milione di posti di lavoro sono andati persi nel primo trimestre.
Inès Daneluzzo-Albertini
